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.: DA VEDERE
L' Anfiteatro Romano
  L'ipotesi che a Frosinone ci fosse un Anfiteatro, venne formulata da Giuseppe De Matthaeis agli inizi del secolo scorso, basandosi su alcuni documenti medievali nei quali comparivano le espressioni "juxta amphitheatrum Frusinonis " e " cum amphitheatrum". Tali iscrizioni gli fecero intuire che nell'interno della città doveva esservi un Anfitaatro e ne parlò nel suo Saggio Storico, sull'antichissima città di Frosinone (1816). I resti del monumento romano, vengono riconosciuti con tutta probabilità solo nei primi del Novecento, quando nell'ambito di una descrizione della città, si legge della presenza di alcuni resti di questo Anfiteatro. Verso la metà degli anni 60, sul luogo occupato dall'Anfiteatro viene progettata la costruzione ci un complesso edilizio, e nell'opera di gettata delle fondazioni della nuova costruzione vennero portati alla luce i resti di un' ulteriore parte dell'antico monumento romano, che erano rimaste nel sottosuolo.Il blocco dei lavori, in attuazione della normativa allora vigente a tutela dei resti archeologici, non fu sufficienti ad impedire la cementificazione dell'area e i lavori vennero ripresi. Solo a partire dal 1996 sono stati avviati degli interventi di recupero che hanno migliorato il decoro dell'area archeologica, come punto di visita esterna al Museo Archeologico, dove è esposto un plastico ricostruttivo del monumento.
  Il Ponte della Fontana - In località Ponte della Fontana, nel 1989 durante dei lavori venne scoperta una importante iscrizione romana, incisa su di un cippo alto più di un metro e incassato nel terreno. L'iscrizione è composta da tre righe, delle quali la prima e la terza intenzionalmente scalpellate, alla fine della prima riga è possibile leggere le lettere VS ed al di sotto, S, incise sul margine del cippo; nella seconda si può leggere chiaramente la scritta IMPERATOR e sulla terza restano visibili le lettere che permettono di completare l'espressione (DE)MA(NVBI)EIS. L'espressione de manubieis sta ad indicare la realizzazione di un'opera di pubblica utilità con la porzione di un bottino di guerra, in questo caso donato da un personaggio insignito del titolo di imperator.Alcuni indizi, tra cui la cronologia del cippo, fanno pensare che il personaggio della scritta fosse Caio Mario, il generale e uomo politico, imperator nel 104 e nel 101 a.C. e che l'opera pubblica a cui si riferisce sia l'antica Via Latina, che al tempo era la principale arteria interna che collegava il Lazio alla Campania, e che forse già a partire dalla fine del IV secolo univa Roma a Capua.
Il Campanile
 La torre campanaria o campanile annessa alla Cattedrale di Santa Maria, di probabile origine medievale, è menzionato nei documenti storici a partire dal 1674. Dotato di più campane e dell' orologio pubblico già nel '600 e ricostruito nel secolo successivo, il campanile costituisce a tutto oggi l' elemento architettonico più caratterizzante del centro storico della città di Frosinone.
La Cattedrale di Santa Maria
 La Cattedrale di S. Maria e il Campanile si trovano sul punto più alto della città e nonostante che le numerose distruzioni e ricostruzioni ne abbiano cancellato l'aspetto originario , non ne hanno modificato la posizione, la quale rimane dominante e storicamente significativa. La prima testimonianza scritta relativa alla chiesa di S. Maria risale al 1147, nel mezzo di una controversia di natura territoriale tra la chiesa frusinate e quella di S. Erasmo di Veroli. Nel 1717 il vescovo di Veroli, in visita a Frosinone, avendo considerato lo stato della Chiesa, molto diverso da quello che richiede l'onore di Dio, sollecitò la cittadinanza ad abbellire il loro edificio di culto, e nel 1743 si conclusero gli abbellimenti voluti dal vescovo. La Chiesa durante la seconda guerra mondiale, venne distrutta parzialmente dai bombardamenti e gli interventi fatti per il ripristino, vennero rivolti a ricostruire l'edificio ad imitazione della costruzione originaria. La chiesa venne elevata al titolo di Cattedrale nel 1965 ed oggi rappresenta una vera bellezza per la città di Frosinone, insieme alla Torre Campanaria.
 Accanto al campanile sorge la Cattedrale di Santa Maria Assunta, riedificata sulla primitiva chiesa romanica. L'interno della collegiata é a tre navate con due file di pilastri che sostengono le volte a tutto tondo. L'interno, di architettura barocca, é decorato con marmi policromi, altari nelle cappelle laterali, interessanti tele di artisti contemporanei (Colacicchi, Purificato, Sarra), affreschi del Montanarini. Di rilevante interesse sono le cappelle laterali con cupolette; la crociera, che reca al centro un piccolo tiburio di forma ottagonale; il mosaico del Mariani situato dietro l'altare principale ed una tela ovale, raffigurante la vergine con il bambino attribuita dai critici a Guido Reni o alla sua scuola, attualmente posto in corrispondenza della sagrestia.
 Nel centro storico, non distante dalla cattedrale, é situata la Chiesa di S. Benedetto, eretta nel 1134, come si rileva da documenti rinvenuti in archivi ecclesiastici. La chiesa venne rifatta nel 1800 a due fronti architettonici: dorico e jonico sovrapposti. La chiesa rappresenta l'unica pinacoteca antica della città. All'interno vi sono custodite tele dal '600 all'800. In corrispondenza dell'abside si ammira una pala ellittica di San Benedetto da Norcia (sec. XVIII°). Nella prima cappella di destra una tela raffigurante San Bartolomeo (sec. XVII°). Nell'altare successivo spicca il quadro cinquecentesco della Madonna del Buon Consiglio. Proseguendo è da ammirare la tela dedicata alla Madonna Immacolata. Di fronte si erge maestoso e riccamente adornato con stucchi pregevoli in stile barocco l'altare dedicato alla famiglia Kambo, incorniciante una grande tela raffigurante la Madonna con Santi. Indietro verso l'uscita la tela dedicata alla Madonna del Rosario. In ultimo la tela dedicata a San Gregorio Magno realizzata dal pittore locale Mascetti nel 1899 ricopiando un affresco del pittore Gagliardi Roma custodito in S. Agostino. Sotto l'altare sono custodite e visibili le spoglie mortali di un martire della cristianità. Salendo sul piccolo campanile si possono ammirare due campane dell'antica fabbrica settecentesca dei Cacciavillani e la campana settecentesca della antica sede comunale oggi ufficio postale provinciale con l'antico stemma della città di Frosinone. In Piazza della Libertà, di fronte la Chiesa di S. Benedetto, é situato il Palazzo della Prefettura, riedificato sui resti dell'antica sede della Delegazione Apostolica. Al centro della piazza, sorge il Monumento agli Eroi del Risorgimento Italiano, opera dell'insigne Maestro Ciociaro Ernesto Biondi. In Piazza Garibaldi si può ammirare la pregevole architettura di Porta Romana, utilizzata come ingresso principale al Castrum di Frosinone sede del corpo di guardia della città, nei pressi è possibile vedere alcuni basoli di basalto di una antica strada romana. Scendendo per Via Giordano Bruno si ammira la elegante Chiesa di Santa Elisabetta, sorta dove vi era l'antico patibolo per le esecuzioni a morte da dove si scendeva per uno stretto vicolo denominato appunto Vicolo del Boia, ancora esistente.  Uscendo dal centro storico verso Largo S. Antonio, percorrendo Viale Napoli in direzione Cassino, si incontra la Chiesa della Delibera detta anche di San Magno (risalente al 9° sec.), antica costruzione ottagonale, unica in Italia, dove all'interno sono custoditi tre pregevoli affreschi ottocenteschi dedicati alla storia di San Magno.
 In Piazza Gramsci sorge il neoclassico Palazzo Provinciale, eretto nel 1933 con due bassorilievi sulla sommità in stile Liberty di figure femminili che reggono gli stemmi del regime fascista. Nel salone di rappresentanza si possono ammirare una serie di bellissimi affreschi raffiguranti alcuni scorci di importanti comuni ciociari dipinti dall'artista Colacicchi Giovanni. Nel quartiere di Madonna della Neve, di fronte all'omonima chiesa, sorge una monumentale fontana, donata alla città dal nobile Livio de Carolis. La fontana, edificata nella prima metà del XIX secolo, è costituita da un grande bacino quadrilobato, su cui si eleva una vasca più piccola; due obelischi discosti affiancano la fontana, dandole un aspetto monumentale ed elegante. Nell'abside dell'antica chiesa è situato l'affresco cinquecentesco della Madonna della Neve fra i Patroni della città S. Silverio e S. Ormisda
 Il Museo Archeologico Comunale di Frosinone, istituito con delibera di Giunta del 18 gennaio 1972, è stato progettato e parzialmente realizzato nel corso del 1993 e ufficialmente aperto al pubblico il 9 aprile del 1994.Sede del Museo è un piccolo palazzo situato in pieno centro storico, parte di un più vasto complesso edilizio che, durante lo Stato Pontificio, doveva ospitare la sede del Governo di Frosinone. Le raccolte, già suddivise presso svariati depositi e riunificate a seguito di una lunga opera di ricerca e riacquisizione, sono in prevalenza costituite da nuclei di materiali provenienti dalla città e dal territorio circostante, cronologicamente compresi dal periodo preistorico fino all'Età romana imperiale. Nuovi documenti continuano ad incrementare i nuclei già in dotazione del Museo, grazie ad acquisizioni da privati, a rinvenimenti casuali ma anche ad ulteriori indagini sistematiche in un territorio che, malgrado l'invasiva e incontrollata espansione edilizia degli ultimi decenni, ancora conserva nel sottosuolo parti del proprio archivio storico. Di particolare rilievo l'avviata opera di recupero e valorizzazione dei resti di interesse archeologico e storico-artistico presenti nel territorio comunale, quali l'Anfiteatro, il Ponte della Fontana, la Tomba S. Angelo e il Campanile di S. Maria, già in parte attualmente fruibili come punti di visita esterni al Museo. L'interesse scientifico delle raccolte e le intense attività didattiche, di ricerca e di divulgazione, intraprese fin dal primo periodo di apertura e regolarmente proseguite, qualificano il Museo di Frosinone come punto di riferimento per lo studio del territorio e come centro di promozione culturale al servizio del pubblico.